Sempre più spesso sentiamo parlare di Earth Overshoot Day, la data, elaborata annualmente dal Global Foodprint Network, che segna il momento dell’anno in cui le risorse naturali fornite dal pianeta sono interamente consumate dall’umanità.
- L’Earth Overshoot day: di cosa si tratta
- Come viene calcolato l’Earth Overshoot Day
- Che cosa è l’impronta ambientale (o footprint)?
L’Earth Overshoot day: di cosa si tratta
L’Earth Overshoot Day rappresenta il debito contratto con il nostro pianeta, il momento che determina l’esaurimento delle risorse naturali generate dalla Terra in un anno solare, vale a dire tutte le risorse idriche, energetiche, minerarie ed alimentari che il pianeta è in grado di produrre e quindi immediatamente disponibili per l’uomo.
Infatti, le risorse possono essere distinte in due macro gruppi:
- Rinnovabili: risorse naturali che non si esauriscono e che si possono rigenerare grazie a processi naturali.
- Non rinnovabili: risorse naturali che la natura non riesce a sostituire a un ritmo tale da far fronte al consumo che ne fa l’uomo.
Come viene calcolato l’Earth Overshoot Day
È il Global Footprint Network che stabilisce annualmente questa data e lo fa ricorrendo ad un insieme di indicatori ambientali, tra i quali l’impronta ecologica (o footprint).
L’associazione calcola per quanti giorni in un anno solare la biocapacità della Terra, che possiamo brevemente riassumere nella facoltà del nostro ecosistema di offrire risorse naturali e fare fronte agli scarti prodotti dall’uomo, riesce a provvedere all’impronta ecologica lasciata dall’uomo e a compensarla.
I giorni che rimangono tra quando la terra non riesce più a fare fronte a tutto questo, e la data di fine anno solare, sono i cosiddetti giorni di sovrasfruttamento delle risorse (overshoot).
Mentre nel 1983 il giorno soglia fu il 4 dicembre, nel 2023 è stato il 2 agosto.
Che cosa è l’impronta ambientale (o footprint)?
L’impronta ambientale, in linea generale, è la misura della quantità di superficie di terra e acqua necessaria alla popolazione umana per produrre risorse che vengono consumate e per smaltire i rifiuti creati dall’uomo.
L’impronta ambientale è un indice significativo poiché adottato come punto di partenza e metodo di confronto per intraprendere strategie finalizzate alla riduzione dell’impatto ambientale, tanto che la Commissione Europea ha emanato una Raccomandazione (2013/179/UE) che mira all’adozione di “metodologie comuni per misurare e comunicare le prestazioni ambientali nel corso del ciclo di vita dei prodotti e delle organizzazioni”.
In conclusione? 2 agosto 2023: siamo in debito con la Terra a partire da questo giorno. Si tratta di un dato globale. E l’Italia? 15 maggio 2023.
Consumi alimentari e trasporti costituiscono rispettivamente il 25% e il 18% della nostra impronta.
Per non parlare degli USA, dove si rileva uno stile di vita che necessiterebbe di 5 pianeti se tutti gli esseri umani fossero americani.
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