Giornata mondiale dell’acqua: politiche contro la crisi idrica

torrente di montagna che scorre in mezzo alle rocce al fine di evidenziare la crisi idrica

Ogni goccia d’acqua è un frammento di vita che scorre attraverso il tessuto del nostro pianeta. In un mondo che affronta sfide sempre più urgenti legate alla gestione delle risorse idriche, la Giornata Mondiale dell’Acqua rappresenta un’opportunità per riflettere sull’importanza vitale di questo bene prezioso.

Ogni 22 di marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1993 per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questa risorsa vitale per il pianeta e per l’umanità e per fare il punto sulla crisi idrica. 

Il tema del 2024 è “Sfruttare l’acqua per la pace“, in linea con l’obiettivo di sviluppo sostenibile numero 6 e pone l’accento sull’importanza di utilizzare l’acqua come strumento per promuovere diplomazia, l’accesso equo, la gestione sostenibile delle risorse. L’acqua può infatti fungere da catalizzatore per la pace, ma può anche essere causa di conflitti quando diventa scarsa o il suo accesso viene negato.

La Convenzione di Helsinki sull’acqua, adottata il 17 marzo 1992, rappresenta un importante accordo internazionale volto a prevenire e controllare l’inquinamento dei corsi d’acqua e dei laghi transfrontalieri.

La “direttiva quadro sull’acqua” (DQA) è una legge dell’Unione Europea, adottata nel 2000, mira a prevenire e ridurre l’inquinamento, promuovere un uso sostenibile dell’acqua, proteggere l’ambiente acquatico, migliorare le condizioni degli ecosistemi e mitigare gli effetti delle inondazioni e delle siccità. 

Un documento normativo italiano di rilievo è il Piano di Gestione del Distretto Idrografico; redatto ogni sei anni, che stabilisce le linee guida e gli scopi dell’amministrazione degli 8 bacini idrografici, assicurando una gestione oculata e sostenibile dell’acqua a livello nazionale.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 2,2 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso a servizi di acqua potabile gestiti in modo sicuro. 

Questo significa che sono esposte al rischio di malattie trasmesse dall’acqua, come il colera, la dissenteria e la tifo. 

Inoltre, circa 3,2 miliardi di persone vivono in aree agricole che subiscono una grave scarsità d’acqua almeno un mese all’anno, compromettendo la sicurezza alimentare e la riduzione della povertà.

La crisi idrica è causata da diversi fattori:

  • L’aumento della popolazione mondiale comporta una crescente domanda di acqua per soddisfare i bisogni umani, che spesso eccede la naturale capacità di rigenerazione delle risorse idriche. 
  • L‘inquinamento delle acque con fertilizzanti, pesticidi, rifiuti industriali e domestici compromette la qualità dell’acqua.
  • I cambiamenti climatici stanno esacerbando ulteriormente questi problemi, modificando la disponibilità e la distribuzione delle risorse idriche sia a livello globale che locale, causando fenomeni estremi come siccità e inondazioni. 

L’innalzamento del livello del mare è un’altra conseguenza dei cambiamenti climatici che minaccia le risorse idriche costiere e che altera il ciclo idrologico.

Le perdite idriche in Italia sono un problema multifattoriale: gli impianti di distribuzione risultano datati e soggetti a rotture frequenti, mentre problemi amministrativi come errori nella misurazione dei contatori e allacciamenti abusivi contribuiscono alle perdite.

Secondo l‘Istituto Nazionale di Statistica, nel 2022 in Italia, un terzo dell’acqua potabile immessa nelle reti di distribuzione è andato perso.

Come se non bastasse, recenti indagini gettano un’ombra allarmante sulla presenza degli PFAS, gli ‘inquinanti eterni’, e sulla loro persistenza nelle acque, che causerebbe un pericolo sanitario difficilmente confinabile.

L’uso efficiente dell’acqua consiste nel ridurre gli sprechi e il consumo eccessivo di acqua in tutti i settori. Anche la raccolta dell’acqua piovana, il trattamento delle acque reflue e la riforestazione di aree boschive contribuiscono a proteggere le zone umide, le sorgenti d’acqua ed a regolare il clima.

Fondamentale è promuovere l’innovazione tecnologica per il monitoraggio, la valutazione e la previsione delle condizioni idriche. 

C’è da puntare sullo sviluppo di tecnologie per il miglioramento della qualità dell’acqua, come i sistemi di filtrazione, purificazione e disinfezione.

Invece, per aumentare la disponibilità dell’acqua, implementare  i sistemi di desalinizzazione, irrigazione e riciclaggio delle acque di scarto.

Ognuno di noi può fare la differenza con gesti semplici ma efficaci, come:

  • Installare rubinetti e docce a basso flusso 
  • “Doccia navy”- chiudere l’acqua per insaponarsi e riaprirlo per sciacquarsi
  • Riparare immediatamente eventuali perdite o gocciolamenti
  • Installare sistemi di irrigazione a basso consumo idrico, come gocciolatori regolabili
  • Utilizzare mulch nei giardini per trattenere l’umidità e scegliere piante native o adattate al clima locale 
  • Riutilizzare l’acqua di cottura di pasta o verdure per l’irrigazione delle piante.

Infine, la cooperazione internazionale è strategica per promuovere lo scambio di informazioni e buone pratiche tra i vari attori impegnati nella gestione delle risorse idriche.

Play for the Planet