Confini planetari

Confini planetari disegnati su grafici in laboratorio con scienziati

Superare i confini planetari è come costruire una torre di mattoni, se togli un pezzo di troppo tutto crolla! I confini planetari sono come il limite di velocità dell’universo: rispettali, o rischi di prendere una multa cosmica, parola di COP29!

Alla recente COP29 di Baku, in Azerbaijan, i confini planetari hanno occupato un posto di rilievo nelle discussioni. Durante le Conferenze delle Parti infatti, questi confini vengono utilizzati per sottolineare l’urgenza di azioni ambiziose e immediate.

Il concetto identifica i processi chiave che regolano la stabilità e la resilienza del sistema Terra. L’idea nasce nel 2009 da un gruppo di scienziati guidati da Johan Rockström dello Stockholm Resilience Centre, e si sintetizza nei seguenti punti:

  1. Inquinamento chimico: la diffusione di sostanze chimiche tossiche nell’ambiente.

2. Cambiamento climatico: riguarda la concentrazione di CO2 in atmosfera e il riscaldamento globale.

3. Perdita di Biodiversità: la riduzione della diversità genetica e delle specie.

4. Ciclo dell’azoto e del fosforo: l’uso eccessivo di fertilizzanti altera i cicli biogeochimici.

5. Acidificazione degli oceani: l’aumento di CO2 porta a una maggiore acidità degli oceani.

6. Consumo di suolo: la conversione di ecosistemi naturali in terreni agricoli o urbani.

7. Uso dell’acqua dolce: l’uso insostenibile delle risorse idriche.

8. Riduzione della fascia di ozono: la diminuzione dello strato di ozono nella stratosfera.

9. Diffusione di aerosol in atmosfera: gli aerosol influenzano il clima e la salute umana.

Attualmente, sei dei nove confini planetari sono stati superati

La concentrazione di CO2 nell’atmosfera ha superato i livelli di sicurezza, contribuendo al riscaldamento globale; il fenomeno porta a eventi meteorologici estremi, scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del livello del mare, con conseguenti disastri naturali e perdita di habitat.

Parallelamente, la riduzione della diversità genetica e delle specie ha raggiunto livelli critici, destabilizzando gli ecosistemi; la perdita di biodiversità compromette la resilienza degli ecosistemi, riducendo la loro capacità di fornire servizi essenziali come la purificazione dell’acqua e la regolazione del clima.

L’uso eccessivo di fertilizzanti ha alterato i cicli biogeochimici dell’azoto e del fosforo, causando eutrofizzazione e altri problemi ambientali. Ciò porta alla proliferazione di alghe nocive nei corpi idrici, riducendo la qualità dell’acqua e danneggiando la vita acquatica.

L’uso insostenibile delle risorse idriche ha portato a una scarsità d’acqua in molte regioni del mondo. Questa situazione influisce negativamente sull’agricoltura, sulla produzione di energia e sulla disponibilità di acqua potabile, mettendo a rischio la sicurezza alimentare e la salute umana.

La diffusione di sostanze chimiche tossiche, come la plastica e gli OGM, ha superato i limiti di sicurezza. L’inquinamento chimico ha effetti dannosi sulla salute umana e sugli ecosistemi, contribuendo alla contaminazione del suolo e delle acque.

Infine, la conversione di foreste e altri ecosistemi naturali in terreni agricoli o urbani ha ridotto drasticamente la capacità del pianeta di sostenere la vita. Questo processo porta alla perdita di habitat, alla diminuzione della biodiversità e all’aumento delle emissioni di gas serra, aggravando ulteriormente il cambiamento climatico.

La scienza e la tecnologia sono fondamentali per comprendere e monitorare lo stato attuale del pianeta. La ricerca fornisce le basi per identificare i limiti di sicurezza, mentre le innovazioni tecnologiche permettono di sviluppare soluzioni per mantenere il pianeta entro questi confini.

La valutazione dei confini planetari richiede l’uso di strumenti avanzati e tecniche di monitoraggio, come i satelliti per l’osservazione della Terra, i modelli climatici e i sensori ambientali, che aiutano a raccogliere dati accurati e aggiornati. 

Inoltre, l’intelligenza artificiale e l’analisi dei big data sono fondamentali per prevedere i cambiamenti e prendere decisioni informate per la gestione delle risorse.

Le principali sfide includono la necessità di trasformare alla base i sistemi economici e sociali per ridurre l’impatto ambientale. 

Tuttavia, ci sono anche opportunità significative, come l’innovazione tecnologica e la crescente consapevolezza pubblica, che possono facilitare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. 

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