Dissesto idrogeologico & ingegneria naturalistica

Ingegneria naturalistica applicata ad un pendio, con operai e materiali naturali come pali e giunchi

L’ingegneria naturalistica è la risposta verde al grigio problema del dissesto idrogeologico. Le piante non sono solo per l’estetica; sono le protagoniste in questa battaglia contro il dissesto idrogeologico, lavorando insieme agli ingegneri per creare un mix perfetto di bellezza e funzionalità.

L’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nel settembre 2024 è un evento che ha messo nuovamente in luce la vulnerabilità del territorio rispetto al dissesto idrogeologico

La regione, già provata da eventi simili appena nel 2023, si è trovata a fronteggiare emergenze legate all’esondazione di corsi d’acqua e a danni significativi alle infrastrutture, alle abitazioni, all’agricoltura. 

Le cause principali del dissesto idrogeologico sono molteplici e spesso interconnesse, risultando da una combinazione di fattori naturali e antropici

Tra i fattori naturali, troviamo le condizioni atmosferiche, con intense precipitazioni che possono portare a frane e alluvioni. 

La geomorfologia del suolo e del bacino idrico, la pendenza e la copertura vegetale sono anch’essi elementi che influenzano la stabilità del terreno. 

D’altra parte, le attività umane hanno un impatto significativo, a causa di:

  • cementificazione e urbanizzazione incontrollate 
  • deforestazione
  • abusivismo edilizio
  • abbandono dei terreni d’altura
  • scavo indiscriminato di cave
  • tecniche di coltura non sostenibili
  • estrazioni di idrocarburi e di acqua dal sottosuolo
  • interventi invasivi sui corsi d’acqua
  • mancanza di manutenzione.

Inoltre, i cambiamenti climatici stanno aumentando l’intensità e la frequenza delle precipitazioni, ampliando le aree soggette a rischio e aggravando la gravità dei fenomeni.

La Commissione europea ha sottolineato che ogni euro investito in prevenzione può ridurre fino a quattro euro i costi legati all’emergenza e alla ricostruzione dopo una calamità naturale. 

Le misure di prevenzione dunque, sono quelle che combinano interventi strutturali e non strutturali, integrando la pianificazione territoriale con la gestione sostenibile delle risorse naturali. 

Tra i primi vediamo la realizzazione di opere di ingegneria naturalistica, e la manutenzione e ripristino delle infrastrutture esistenti, come invasi e sistemi di drenaggio. 

Le misure non strutturali includono la mappatura dei rischi e la pianificazione urbanistica che rispetti le aree a rischio, evitando la costruzione in zone potenzialmente pericolose. 

L’educazione e la consapevolezza della popolazione sono altrettanto importanti: essere informati sui rischi e sulle corrette pratiche da adottare in caso di emergenza può salvare vite umane e ridurre i danni. 

Da non dimenticare che la gestione del verde urbano e la riforestazione sono essenziali per aumentare l’assorbimento delle acque piovane e prevenire frane e smottamenti; effetti ‘collaterali’ sono aria pulita e città più fresche. 

L‘ingegneria naturalistica è un campo multidisciplinare che si concentra sull’utilizzo di materiali e metodi naturali per la prevenzione e il controllo del dissesto idrogeologico. 

Essa, non solo minimizza l’uso di risorse non rinnovabili, ma riduce anche le emissioni di inquinanti come CO2 e altri gas serra associati alla produzione e al trasporto di materiali da costruzione convenzionali. Gli elementi più utilizzati infatti sono materiali vegetali vivi come legno, pietre, terra, fibre vegetali. 

Queste soluzioni spesso migliorano la biodiversità e forniscono habitat per la fauna selvatica, contribuendo così alla conservazione della biodiversità.

Particolarmente adatte per la stabilizzazione di pendii, opere di drenaggio, e prevenzione dell’erosione, poiché le radici delle piante contribuiscono a consolidare il terreno e a ridurre il deflusso superficiale delle acque piovane. 

Un altro vantaggio significativo è la durabilità: mentre le strutture in cemento possono deteriorarsi nel tempo, le soluzioni di ingegneria naturalistica si rafforzano e stabilizzano man mano che la vegetazione cresce e si sviluppa.

Infine, l’utilizzo di materiali del luogo aumentano il valore estetico, migliorando la qualità della vita e le nostre città.

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