Benthos marino, vita sul fondo

Benthos marino con ricchezza di biodiversità animale e vegetale, illustrazione

Ah, il benthos marino! Non è il nome di un cantante folk, ma se lo fosse, sarebbe sicuramente qualcuno con una personalità profonda e misteriosa, dato che il benthos marino è l’insieme degli organismi che vivono sul fondo del mare (e non solo!). E ‘folkeggia’ al fluire di correnti e plankton!

Il benthos marino rappresenta un insieme di organismi che vivono in stretto contatto con il fondo degli ambienti acquatici, sia dolci che salati, sia in acque ferme che correnti. Partecipano attivamente ai cicli biogeochimici e servono da bioindicatori.

Ogni tipo di habitat bentonico svolge un ruolo ecologico cruciale, fornendo servizi ecosistemici come la purificazione dell’acqua, la protezione delle coste e il sostentamento delle reti alimentari marine.

L’habitat bentonico si divide in:

  • epifaunale, che vive sulla superficie del substrato, e come coralli e alghe, sono spesso fissi e dipendono dalla luce per la fotosintesi, 
  • infaunale, che vive all’interno del substrato o nel sedimento. come molti tipi di vermi e crostacei, si adattano a condizioni di scarsa luce e spesso svolgono un ruolo chiave nella decomposizione della materia organica.

Questa distinzione è importante perché riflette differenti modi di interazione con l’ambiente marino e diverse strategie di sopravvivenza

I fondali sabbiosi, offrono un habitat per molte specie di pesci e invertebrati che si adattano a vivere in queste condizioni di grana fine, in cui il substrato può cambiare rapidamente.

I fondali fangosi sono ricchi di nutrienti e sostengono una vasta gamma di vita microbica, che a sua volta fornisce cibo per altre specie più grandi. 

Le superfici rocciose offrono punti di ancoraggio per molte specie sessili come coralli e molluschi, e le barriere coralline sono note per la loro straordinaria diversità di vita, fungendo da habitat per migliaia di specie marine. 

Ogni tipo di habitat bentonico svolge un ruolo ecologico vitale, come la purificazione dell’acqua, il supporto delle catene alimentari e la protezione dalle tempeste

Questi organismi, sono essenziali nel ciclo dei nutrienti, decomponendo la materia organica e trasformandola in forme più semplici utilizzabili da altri organismi. 

La loro attività di detritivori e decompositori contribuisce a mantenere bassi i livelli di nutrienti come nitrati e fosfati, prevenendo l’eutrofizzazione

La pesca eccessiva, l’inquinamento e il cambiamento climatico hanno effetti devastanti su questi ecosistemi, portando alla loro distruzione e alla riduzione della biodiversità. 

Queste attività alterano le condizioni ambientali, come la composizione chimica dell’acqua e la disponibilità di ossigeno, danneggiando la vita sul fondo marino.

Alcuni studi evidenziano come le attività umane possano disturbare non solo gli ecosistemi locali ma anche influenzare i processi globali. 

Ad esempio, nel Mare del Nord, è stato osservato che le attività umane possono interrompere le relazioni naturali tra gli habitat dei reef bentonici e altri fattori ambientali.

Questo suggerisce che gli impatti locali possono avere conseguenze ben oltre i loro confini immediati, sottolineando l’importanza di una comprensione più ampia e di una gestione oculata.

La gestione basata sull’ecosistema e la pianificazione spaziale marina emergono come strumenti fondamentali per affrontare queste sfide. Solo attraverso un approccio integrato e collaborativo è possibile preservare la ricchezza e la diversità della vita marina.

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