Economia lineare ed economia circolare: le differenze

Economia circolare rappresentata dal simbolo verde di circolarità

Allo schema produci–usa–getta dell’economia lineare, che comporta una imponente produzione di rifiuti e che necessita della disponibilità di grandi quantità di materie prime ed energia, si contrappone il modello riduci-ricicla-riusa: l’economia circolare.

Secondo il modello economico lineare, la vita di ogni prodotto viene scandita da diverse fasi e la relativa produzione porta alla formazione di un rifiuto, per varie ragioni non riutilizzabile. L’insostenibilità dell’economia lineare rende necessario un cambio di rotta che promuova la transizione verso un’economia circolare sostenibile e duratura nel lungo termine.

Secondo uno studio condotto da Ipsos e Legambiente, quasi la metà (45%) degli italiani intervistati sa cosa sia l’economia circolare, in netto aumento rispetto agli anni precedenti. E’ importante contribuire a diffondere sempre più questo concetto in modo che si possa cominciare a dire: sì, so cos’è l’economia circolare per il bene del mio pianeta! Ma siamo sulla strada giusta.

Dunque, in sostanza quali sono le differenze fra i due modelli?

L’economia lineare si basa sulla suddivisione della vita di un bene in cinque fasi:

  • estrazione
  • produzione
  • distribuzione
  • consumo
  • smaltimento

È facile dunque comprendere come, seguendo questo modello, vengano impiegate quantità di energia anche ingenti per estrarre e produrre un articolo che avrà un tempo di vita limitato e a volte brevissimo (basti pensare ai prodotti usa e getta).

Non dobbiamo poi dimenticare che, il prodotto stesso, al termine del proprio ciclo di vita diventerà un “rifiuto”, comportando il problema della sua gestione e del suo smaltimento.

Al contrario, lo scopo del modello economico circolare è quello di ridurre lo “scarto”. Uno degli obiettivi dell’economia circolare è infatti quello di riutilizzare i prodotti che, in applicazione del modello lineare, costituirebbero rifiuti.

L’economia circolare si basa infatti sui seguenti cinque principi:

  • condivisione
  • prestito
  • riutilizzo
  • riparazione o ricondizionamento
  • riciclo

Tale impostazione mira a rispettare la regola delle “tre R” che scandisce le tre distinte fasi: ridurre, riciclare, riutilizzare.

Un sistema basato sull’economia circolare comporta innegabilmente innumerevoli benefici, tra cui dobbiamo sicuramente elencare:

  • la diminuzione dei rifiuti;
  • la riduzione dell’energia dedicata alla produzione e allo smaltimento dei beni;
  • il rallentamento dell’uso delle riserve naturali;
  • il calo delle emissioni annuali dei gas a effetto serra.

Ad oggi sono molte le realtà che stanno adottando detto nuovo sistema, ma tutti dobbiamo fare la nostra parte in qualche modo!

Proprio per questo, noi di Taiao siamo qui per parlare di ambiente, tips e progetti. Partecipa al cambiamento insieme a noi!

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