Maschere Verdi: promuovere la sostenibilità durante il carnevale

maschere e oggetti di carnevale di vari colori circondate da coriandoli

Il carnevale è una festa popolare che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo, ma che comporta anche un impatto ambientale non trascurabile. Maschere, costumi, coriandoli, stelle filanti, palloncini e altri oggetti tipici del carnevale sono spesso realizzati con materiali non biodegradabili o riciclabili; ma è possibile promuovere la sostenibilità anche durante il carnevale.

Il carnevale è una festa tradizionale che si celebra in molte parti del mondo, caratterizzata da allegria, maschere, costumi e festeggiamenti, con scherzi e dolci tipici, ma qual è il suo impatto sulla sostenibilità?

Le sue origini sono antiche e risalgono a riti pagani legati al ciclo delle stagioni e alla fertilità della terra. Il nome carnevale infatti, deriva dal latino carnem levare, che significa “eliminare la carne”, in riferimento al periodo di digiuno e astinenza della Quaresima cristiana che segue la festa. 

Molte di queste tradizioni si sono trasformate nel tempo, come ad esempio l’atto di lanciare i semi (principalmente grano), per propiziarsi un futuro raccolto abbondante, oggi soppiantato dal lancio di coriandoli di carta

Tuttavia, spesso non ci rendiamo conto dell’impatto ambientale che questa tradizione comporta. 

Maschere, costumi, coriandoli, stelle filanti e altri oggetti usa e getta sono fonti di inquinamento e spreco di risorse. Per questo, è importante cercare delle alternative sostenibili che ci permettano di divertirci senza danneggiare il pianeta.

Secondo un rapporto di Demetra Onlus, il consumo di carne in Italia ha un costo nascosto per la società, dovuto agli impatti ambientali e sanitari generati dalla sua produzione e dal suo consumo, pari a 36 miliardi di euro all’anno, circa il 2% del PIL nazionale. Il carnevale è infatti uno dei periodi dell’anno in cui il consumo di carne aumenta, soprattutto di carni rosse e lavorate.

Ma non solo. Secondo una stima di E-cology.it, ogni anno in Italia vengono prodotte circa 25 mila tonnellate di rifiuti derivanti dal carnevale, di cui solo il 10% viene riciclato. Il resto finisce in discarica o nell’ambiente. 

La produzione di rifiuti, soprattutto plastica, che deriva dall’uso di coriandoli, stelle filanti, palloncini, maschere, costumi e altri elementi decorativi, inquina le strade, i parchi, le acque e mina la biodiversità.

Tra i materiali più usati e più inquinanti ci sono la plastica, il polistirolo, il poliestere e il nylon, che impiegano decenni o secoli per degradarsi e rilasciano sostanze tossiche.

Il consumo di energia elettrica è un altro fattore da tenere in considerazione, che deriva dall’illuminazione e dall’animazione dei carri allegorici, delle piazze e delle vie principali.

Infine, l’inquinamento atmosferico e acustico, generato dall’uso di motori a combustione, di effetti sonori e pirotecnici, e dal traffico veicolare produce effetti negativi sulla salute.

Parlando di maschere, carnevale e sostenibilità, per festeggiare il carnevale in armonia con la natura, senza rinunciare alla fantasia e al divertimento, le ‘Maschere Verdi’ possono adottare alcune semplici accortezze, come:

  • Usare cosmetici certificati e materiali ecologici per le maschere, come carta, cartone, feltro, cotone, lana, legno, sughero, foglie, fiori e altri elementi naturali. Evitare la plastica, la gomma, la pelle o altri materiali di origine animale, che sono dannosi per l’ambiente e per la salute. Smaltire i materiali nella raccolta differenziata domestica.
  • Evitare coriandoli glitterati e palloncini ad elio, che sono spesso realizzati in materiali della famiglia dei poliesteri, come il Mylar e Foil. Evitare anche bombolette spray che inquinano e macchiano i tessuti.
  • Ridurre il consumo di carne, soprattutto rossa e lavorata, che ha un alto impatto ambientale e sanitario. Scegliere alimenti vegetali o biologici, locali e di stagione.
  • Partecipare a iniziative di volontariato per la pulizia delle strade e delle piazze dopo le feste, contribuendo così a restituire alla città un aspetto pulito e ordinato.

Cosa può fare chi organizza l’evento del carnevale per renderlo sostenibile:

  • Seguire uno standard internazionale, come la ISO 20121, che stabilisce i requisiti per la gestione sostenibile degli eventi.
  • Usare materiali locali, riciclati o biodegradabili per la realizzazione dei carri, evitando l’uso di plastica e vernici tossiche.
  • Favorire il trasporto ecologico dei carri, scegliendo mezzi a pedali o elettrici.
  • Sensibilizzare il pubblico al rispetto dell’ambiente, distribuendo materiale informativo, organizzando laboratori e giochi educativi, raccogliendo i rifiuti e differenziandoli per il riciclo.

Per esempio, il Carnevale di Venezia incoraggia sempre più i visitatori a utilizzare i mezzi pubblici, come i vaporetti, anziché le auto private.

Questa non è solo una festa di allegria e divertimento. Molti carri allegorici, infatti, trattano temi legati alla sostenibilità, alla salvaguardia del pianeta e alla satira sociale, come fa il famoso Carnevale di Viareggio, grazie ad opere realizzate con materiali riciclati e biodegradabili.

In conclusione, il carnevale può essere una festa sostenibile se lo vogliamo. E rappresenta un chiaro esempio di come divertimento e sostenibilità non solo possono coesistere, ma rendono anche tutto più piacevole vicendevolmente.

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