Alternative alla plastica ed esperienze di riduzione globale

Tappi colorati di plastica ai quali esistono delle alternative

L’uso della plastica è diventato onnipresente nella nostra vita quotidiana, ma il suo impatto sull’ambiente è sempre più evidente. La plastica è versatile, ma la sua produzione e il suo smaltimento hanno conseguenze significative per l’ecosistema.

I vantaggi della plastica sono molteplici e hanno contribuito alla sua ampia diffusione in diverse industrie; questo materiale, anche se vi sono alternative, è infatti estremamente flessibile e malleabile, rendendola adatta a settori come imballaggio, edilizia, automotive, elettronica e sanità.

Presenta robustezza e leggerezza. I bassi costi di approvvigionamento e produzione, la sua capacità di resistere all’acqua hanno permesso alle plastiche di  essere usate nelle più diverse applicazioni industriali e commerciali, dagli imballaggi dei cibi ai dispositivi medici.

La sua origine da fonti non rinnovabili come il petrolio e il gas naturale contribuisce al riscaldamento globale e alle tensioni geopolitiche legate alla dipendenza energetica. Inoltre, alcune tipologie possono rilasciare sostanze chimiche nocive come il bisfenolo A (BPA) e i ftalati, che possono interferire con il sistema endocrino e causare problemi ormonali, riproduttivi e neurologici. 

Non tutte le tipologie di plastica (ne esistono 7) sono facilmente riciclabili, e il processo di riciclaggio può essere complesso e costoso, limitando il suo effettivo riciclo.

La presenza di questi oggetti, dispersi nell’ambiente, rappresenta una minaccia per la fauna marina, che può ingerirla o rimanere intrappolata in essa, causando sofferenza e morte. Inoltre, questo materiale contribuisce alle emissioni di gas serra, sia durante la sua produzione che durante la degradazione.

Molti paesi e regioni hanno introdotto leggi e regolamenti per limitare o vietare l’uso di alcune plastiche monouso, come le buste, le cannucce e le posate. Organizzazioni stanno investendo in tecnologie e infrastrutture per migliorare il riciclaggio della plastica e aumentare la sua domanda. 

Aziende, comunità o individui hanno adottato pratiche sostenibili per ridurre l’uso della plastica, per esempio:

  • Boyan Slat, il giovane inventore olandese ha fondato The Ocean Cleanup, un’organizzazione che si occupa di rimuovere la plastica dagli oceani; questo giovane ragazzo ha sviluppato un sistema innovativo che sfrutta le correnti marine per catturare la plastica galleggiante, senza danneggiare la vita marina.
  • NaturaSì, la prima catena italiana di supermercati biologici ha deciso di eliminare la plastica monouso dai suoi punti vendita e di sostituirla con materiali compostabili o riutilizzabili. Ha anche lanciato una campagna di sensibilizzazione sui danni della plastica e sulle alternative ecologiche.
  • Life Beyond Plastic, un progetto interregionale che coinvolge giovani attivisti, insegnanti e studenti italiani in un processo di sensibilizzazione e azione per ridurre, riciclare e riutilizzare i rifiuti di plastica; il progetto prevede anche la realizzazione di un documentario e di una mostra itinerante sul tema del marine litter.

Le alternative alla plastica sono elementi che hanno caratteristiche simili, ma che sono più ecologici e sostenibili. Alcuni ricercatori e innovatori stanno sviluppando materiali alternativi, che siano più biodegradabili, compostabili o rinnovabili, come:

  • Il legno rappresenta una risorsa naturale intrinsecamente sostenibile; nuovo sul mercato è il legno liquido, un biopolimero ottenuto dalla lignina, che può essere modellato in diverse forme e può essere usato per produrre giocattoli, mobili e altri oggetti.
  • Le proteine del latte possono essere impiegate per creare una forma innovativa di plastica biodegradabile. La ‘plastica di latte‘ non solo è facilmente biodegradabile e riciclabile, ma mostra anche una maggiore resistenza alle crepe e minori effetti nocivi sull’ambiente rispetto alle plastiche derivate dal petrolio.
  • Le piume di pollame sono ricche di cheratina, una proteina resistente e durevole presente anche nei capelli umani e nella lana degli ovini. Ha dimostrato di superare in resistenza allo strappo altri materiali alternativi alla plastica derivati da fonti vegetali come la soia e l’amido. Inoltre, è economica, riciclabile e biodegradabile. 

Oltre a questi materiali, strategico risulta il vuoto a rendere. Alcuni esempi sono il latte, lo yogurt, il succo di frutta, il detersivo, lo shampoo e il balsamo.

Infine, un’altra alternativa alla plastica è ridurre il nostro consumo di prodotti che la contengono o che siano imballati in plastica; possiamo preferire prodotti sfusi o alla spina.

Possiamo anche evitare prodotti monouso o usa e getta, come le bottiglie d’acqua, le stoviglie di plastica, i cotton fioc, i rasoi e i tamponi. Si può optare per prodotti duraturi o riciclabili, come le borracce, le stoviglie di metallo o ceramica, gli spazzolini da denti in legno o bambù e le coppette mestruali.

Adottando queste alternative alla plastica, si può contribuire a salvaguardare il nostro pianeta e la nostra salute, oltre a risparmiare risorse ed energia.

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