Gatti, da protettori delle scorte alimentari a minaccia per la fauna selvatica

gatti e fauna selvatica si incontrano nel bosco; qui un gatto nascosto in un tronco di albero guarda un uccellino

Immagina un gatto che si crede un leone in miniatura, pronto a difendere il suo territorio da ogni intruso, anche se si tratta solo di una lucertola innocente. Infatti, dietro quei baffi adorabili si nasconde un cacciatore infallibile! E mentre noi li coccoliamo e li viziamo, loro continuano a vivere la loro doppia vita da supereroi e supervillain del giardino di casa!

I gatti sono stati identificati per secoli come efficaci controllori di roditori e altri animali nocivi. 

La loro abilità di caccia è stata apprezzata fin dall’antichità, con testimonianze che risalgono agli antichi Egizi, che li veneravano anche come divinità. 

Durante il Medioevo, nonostante la loro associazione con la stregoneria, i gatti erano comunque tenuti nelle case per tenere sotto controllo la popolazione di topi. 

Questa pratica è continuata nel tempo, con i gatti che hanno mantenuto un ruolo importante nelle fattorie e nelle abitazioni per proteggere le scorte alimentari dagli infestanti.

Ai giorni di oggi i gatti sono principalmente addomesticati ed accompagnano le nostre vite come animali da compagnia.

Però questi animali, sia addomesticati che randagi, hanno un impatto significativo sulla fauna selvatica

Essi cacciano uccelli, piccoli mammiferi, rettili, anfibi e insetti, contribuendo alla diminuzione delle popolazioni di queste specie; in alcuni casi, le loro prede includono specie a rischio di estinzione e protette.

Questo comportamento può portare alla diminuzione delle popolazioni di specie autoctone e, in alcuni casi, contribuire all’estinzione di specie vulnerabili.

Uno studio condotto presso il Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) di Vanzago analizza l’effetto dei gatti domestici sulla fauna selvatica ricoverata.

I risultati mostrano che molti animali selvatici vengono feriti gravemente a causa della predazione da parte dei gatti. 

Il gatto domestico infatti è considerato una delle 100 specie più invasive al mondo ed è responsabile di circa il 14% delle estinzioni.
Essendo predatori naturali, quando lasciati liberi di vagare, cacciano e uccidono circa 2.000 specie animali tra cui uccelli, rettili, anfibi, mammiferi e insetti.

Questo problema è particolarmente grave nelle isole, dove la fauna endemica è più vulnerabile. Inoltre, questi felini possono trasmettere malattie alla fauna selvatica, contribuendo ulteriormente al declino delle popolazioni. 

Monitorando la routine giornaliera di gatti domestici e selvatici con piccole telecamere, alcuni scienziati americani hanno scoperto che circa 84 milioni di gatti domestici uccidono tra 4 e 18 uccelli e tra 8 e 21 piccoli mammiferi all’anno ciascuno. 

I gatti selvatici, invece, per motivi di sussistenza, possono arrivare a uccidere fino a 46 uccelli e 338 piccoli mammiferi a testa ogni anno. 

Questi numeri, in aree con alta concentrazione di gatti, potrebbero mettere a serio rischio le popolazioni locali di fauna selvatica.

Oltre ad una dieta ricca e bilanciata, che riduce l’istinto di caccia, per limitare gli effetti negativi sulla fauna selvatica, è importante adottare alcune misure di gestione responsabile individuale, come:

  1. Tenere i gatti in casa:

Limitare il tempo che i gatti trascorrono all’aperto, soprattutto durante la stagione riproduttiva degli uccelli (da marzo a settembre), può ridurre significativamente la predazione. 

Gli uccelli nidificanti sono particolarmente vulnerabili durante questo periodo.

  1. Arricchimento ambientale:

Fornire giochi e attività che stimolino l’istinto di caccia del gatto all’interno della casa può ridurre il desiderio di cacciare all’aperto. Giochi come i puzzle alimentari, i giocattoli a molla e le sessioni di gioco interattivo con il proprietario sono molto efficaci. 

I gatti amano arrampicarsi e osservare il loro ambiente dall’alto; fornire scaffali, alberi per gatti e altre strutture verticali può aiutare a soddisfare questo bisogno naturale.

  1. Sterilizzazione:

La sterilizzazione è essenziale per controllare la popolazione felina; questa aiuta anche a prevenire l’ibridazione con i gatti selvatici, che può compromettere la purezza genetica delle popolazioni selvatiche. 

Questo è particolarmente importante in aree dove esistono popolazioni di gatti selvatici autoctoni.

  1. Collari specifici:
    • I collari colorati, come il “Birdsbesafe”, sono progettati per rendere i gatti più visibili agli uccelli, diminuendo così il loro successo nella caccia. Sfruttano la visione a colori degli uccelli per avvertirli del pericolo felino;
    • I collari riflettenti, aumentano la visibilità del gatto durante la notte, riducendo inoltre il rischio di incidenti stradali. 

Questi collari non emettono suoni, quindi non causano stress al gatto.

La protezione della fauna selvatica e il benessere dei gatti non sono obiettivi mutuamente esclusivi, e con le giuste strategie possiamo raggiungere entrambi.

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